giovedì 23 maggio 2013

Esportare la dolce vita 2013


Il Centro Sudi Confindustria e Prometeia hanno presentato il rapporto Esportare la dolce vita”, nel quale vengono elabora e presentate le stime delle importazioni di beni di fascia medio-alta (escluso il segmento del lusso) nei settori chiave del made in Italy nei 30 principali mercati emergenti, per il periodo 2013 - 2018.

- il 32% è costituito da prodotti dell’alimentare
- il 27% da quelli dell’abbigliamento e tessile casa
- il 16% dai beni d’arredo
- il 12% dalle calzature
- l’8% dall’oreficeria-gioielleria
 -il 4% dall’occhialeria.
Nel 2018 ci saranno 192 milioni di nuovi ricchi in più, con un reddito annuo superiore a 30 mila dollari, in grado di comprare beni belli e ben fatti” (BBF). 

La metà dei nuovi ricchi risiederà nei principali centri urbani di Cina, India e Brasile, ma la classe benestante si sta ampliando anche in paesi più vicini all’Italia, dove la nostra quota di mercato nelle vendite di beni BBF è maggiore, come Russia, Turchia e Polonia.
Le importazioni dal mondo di prodotti belli e ben fatti nei trenta principali mercati emergenti supereranno i 169 miliardi di euro nel 2018. Si tratta di 54 miliardi in più rispetto al 2012, un aumento del 47% in sei anni.

Oltre un terzo della domanda aggiuntiva verrà da Russia, Cina ed Emirati Arabi.


La Cina spodesterà la Russia come primo mercato di destinazione, assorbendo nel 2018, 6,6 miliardi di beni alimentari BBF, la Russia seguirà con 5,6 miliardi. Quasi metà della domanda incrementale arriverà da cinque paesi: Cina, Russia, Messico, Polonia e Brasile.Se la quota di mercato delle esportazioni italiane (5,1% nel 2011) rimanesse inalterata, esse crescerebbero di oltre 500 milioni di euro nei prossimi sei anni, fino ad arrivare a 2,3 miliardi nel 2018. Oltre metà dell’incremento arriverebbe da Russia, Cina, Polonia, Repubblica Ceca e Brasile.

Nel 2018 le importazioni dal mondo dei nuovi mercati di beni d’arredo BBF supereranno i 33 miliardi di euro nel 2018, quasi 14 miliardi in più rispetto al 2012 (+68%). L’Asia assorbirà la quota più alta delle importazioni e risulterà avere anche la domanda più dinamica. I primi tre importatori (Russia, Cina ed Emirati) accresceranno ognuno l’import per oltre un miliardo di euro e lo innalzeranno a circa tre miliardi.

Nel 2018 le importazioni dal mondo degli emergenti di abbigliamento e tessile casa BBF supereranno i 57 miliardi di euro, 17 in più rispetto al 2012 (+43%).

L’Asia sarà l’area più dinamica, con un +54% di incremento, mentre l’Europa orientale assorbirà la quota più elevata di importazioni nel 2018, quasi un terzo del totale, grazie soprattutto all’assorbimento di Russia e Kazakistan.

Se la quota di mercato italiana si mantenesse invariata (7,7% nel 2011), l’import dei paesi emergenti dall’Italia salirebbe a 4,2 miliardi nel 2018, dai 3 miliardi nel 2012; il 40% della domanda incrementale arriverebbe dalla Russia.

Tra i sei settori considerati, l’occhialeria è quello in cui l’Italia presenta la quota più elevata sulle importazioni di beni BBF dei trenta nuovi mercati analizzati: 26,4% nel 2011.
Nell’ipotesi di invarianza della quota italiana ai livelli del 2011, le esportazioni italiane nei nuovi mercati salirebbero nel 2018 fino a 707 milioni di euro, dai 431 del 2012; l’America Latina assorbirebbe la parte più elevata delle importazioni.

Nel 2018 i nuovi mercati assorbiranno dal mondo oltre 12 miliardi di euro di importazioni BBF dell’oreficeria-gioielleria, circa 4,5 miliardi in più rispetto al 2012; un aumento del 58% in sei anni.

Dall’analisi risulta che sono più di 15mila le aziende che esportano prevalentemente prodotti del BBF; rappresentano oltre un quinto del totale delle imprese manifatturiere esportatrici italiane e hanno un’elevata vocazione internazionale, soprattutto in relazione alla loro dimensione contenuta.



(Fonte Centro Studi Confindustria e Prometeia)